giovedì 12 dicembre 2013

Intervento per la cerimonia in ricordo delle vittime delle stragi di Stato

Quarantaquattro anni fa, il 12 dicembre del 1969 una bomba di chiara matrice neofascista esplodeva nella Banca Nazionale dell'Agricoltura di Milano provocando 17 morti e 84 feriti. Quello di piazza Fontana fu il più sanguinoso dei 140 attentati compiuti in Italia tra il 1968 e il 1974. 

Fu l'inizio della strategia della tensione, della  stagione del terrorismo e dell'eversione che causò tante vittime innocenti e che aveva come obiettivo quello di  colpire le basi della nostra Democrazia, di ferire a morte la Repubblica nata dalla Resistenza e basata sulla Costituzione.

Nonostante numerosi processi e diverse sentenze, nonostante i colpevoli siano stati chiaramente individuati, per questa strage e per molte delle altre, nessuno ha mai pagato.

Questa nostra iniziativa di oggi non vuole solamente rendere il doveroso tributo di memoria ai caduti, ai feriti ed ai loro familiari, ma offrire l’opportunità per riflettere su una vicenda che presenta ancora troppi lati oscuri, a partire dal ruolo svolto dagli apparati deviati dello Stato.

Vogliamo raccontare quanto successo a chi, come me, per motivi di età, non c’era in quegli anni; vogliamo  inoltre parlare, attraverso le diverse voci che state ascoltando, di tutte le altre stragi di cui siamo tutti vittime ogni giorno.

Vogliamo verità e giustizia, vogliamo che si aprano tutti gli armadi e si svelino tutti i segreti, anche per essere certi che queste tragiche vicende non possano verificarsi mai più in nessuna parte d’Italia.

Per noi dell’ANPI (l’associazione dei Partigiani d’Italia oggi aperta a tutti gli antifascisti come me) ricordare la strage di piazza Fontana serve a ricordare i pericoli che la nostra democrazia sta ancora correndo.

Questo orrendo crimine è stato “ispirato e organizzato da forze reazionarie che nelle provocazioni e nel terrorismo hanno cercato l'occasione per sovvertire la nostra democrazia e istaurare nuove dittature. 
La Resistenza ha aperto nel nostro Paese un processo irreversibile di progresso sociale, dettato chiaramente dalla  Costituzione. Il richiamo alla Resistenza, all'antifascismo, agli ideali di libertà e democrazia e alla Costituzione stessa è stato fondamentale per chi le istituzioni repubblicane ha continuato a difenderle e servirle onestamente.
Ma solo grazie alla forza di molteplici forme di partecipazione, sensibilizzazione e mobilitazione sociale e politica democratiche, a tutti i lavoratori, agli studenti e ai cittadini che non si sono arresi alla paura, la nostra Democrazia si è salvata fino ad oggi.

Il nostro Paese ha sconfitto il fascismo con la Resistenza, ma purtroppo, ancora oggi, anche a causa della crisi recessiva usata appositamente per mettere in discussione le importanti conquiste sociali del secolo scorso, vediamo il proliferare  di movimenti neofascisti, neonazisti e populisti che si caratterizzano con ripetute manifestazioni, aggressioni, intimidazioni, e  con l’apertura di nuove sedi e di nuovi punti di riferimento, concessi persino da enti pubblici.
Inoltre, assistiamo a continui attacchi politici alla Costituzione, come se la colpa della crisi fosse da attribuire alla nostra Carta fondamentale e non agli errori della politica e alla disonestà
Proprio per tenere alta l’attenzione su questi due temi strettamente legati alla nostra storia recente, per difendere fino all’ultimo l’impostazione della nostra Costituzione, l’ANPI di Jesi, insieme a numerose altre associazioni (SpaziOstello, Arci, Libera, Collettivo Via Libera 194, Centro Studi Libertari Fabbri, Italia Cuba, Ya Basta, Emergency, Fiom CGIL Jesi e Polisportiva Ackapawa)  si è fatta promotrice di due proposte di atto di indirizzo della Giunta Comunale, in discussione proprio questi giorni, che chiedono alla Giunta e al Consiglio Comunale di Jesi di
·       non concedere alcun locale o spazio che sia nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale a quelle organizzazioni che direttamente o indirettamente si richiamano a ideologie razziste e xenofobe
·       ad attivarsi presso ogni parlamentare eletto nella Regione Marche affinché si  prodighi in tutti i modi possibili al fine di scongiurare la deroga all'art. 138 o almeno consenta ai cittadini di esprimersi con il referendum
·       a coinvolgere il Consiglio Comunale, le forze politiche, i sindacati, le associazioni e i cittadini tutti nella difesa e piena attuazione della Carta Costituzionale.


Abbiamo bisogno che i lavoratori, i giovani, i cittadini siano garanzia di democrazia nella difficilissima fase politica, economica e sociale che il nostro Paese sta attraversando.
Da tutti noi deve ripartire una vera e propria rivolta morale, basata sulla cultura della legalità, sul richiamo alla Costituzione repubblicana, ai valori dell’antifascismo, della politica non ridotta a miseri giochi di potere, ma dotata di progettualità e intesa come servizio alla collettività e al bene comune.

Dai processi che si sono svolti abbiamo avuto la conferma della matrice neofascista a scopo di intimidazione e di eversione che la strategia della tensione si proponeva. Ora il nostro compito è quello della memoria: quanto accaduto 44  anni fa deve diventare parte di una consapevolezza storica dell'intero Paese, delle nuove generazioni e dei tanti che hanno dimenticato.  Dobbiamo pretendere la verità sugli autori materiali, ma anche sui depistatori e su coloro che, all'interno dello Stato, hanno spinto nella direzione contraria alla ricerca della verità.

Sta a tutti noi mantenere alta l’attenzione verso ogni nuovo tentativo di eversione e di attentato alla vita democratica, quale che sia la forma in cui esso venga attuato, dobbiamo pretendere il rispetto della verità, della convivenza civile, dei valori fondanti della nostra democrazia, l'applicazione, la difesa e l'attuazione della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, baluardo e faro della nostra democrazia. E' questo l'importante e impegnativo compito cui tutti noi siamo chiamati.

Daniele Fancello


12 dicembre 2013

martedì 10 dicembre 2013

Appuntamenti Anpi mese di dicembre 2013

Care e Cari tutti, lo so che sono noioso e ripetitivo ma devo ricordarvi tutti i prossimi appuntamenti che ci vedranno impegnati e dove avremo bisogno del vostro aiuto:

12 dicembre 2013 ore 18.30 iniziativa atrio del Comune di Jesi “12 Dicembre il giorno delle stragi”
14 dicembre 2013: composizione sacchettini di Vischio presso la nostra sede dalle ore 9.00 (volontari: Luigina, Chiara, Marta)
18 dicembre 2013 dalle 9-20  Corso Matteotti (davanti al Palazzo dei Convegni) banchetto per distribuzione vischio e tesseramento 2014 (Mattina daniele, Armando e Giorgio) (Pomeriggio ?)
21 dicembre 10-13 e 17- 20 mercato coperto (davanti al Mercantini) Mercatini di Natale delle associazioni (Volontari Daniele)
22 dicembre 201317-20  mercato coperto Mercatini di Natale  (volontari Daniele)

6 Gennaio 2014 Giornata della PaceGiornata della Pace 2013 “Oltre il biologico: la storia di Gino Girolomoni. Amore e rispetto per il pianeta e le persone che lo abitano” Teatro V. Moriconi
18 gennaio 2014 Incontro con Alexian Spinelli (mattina per le scuole; sera per la cittadinanza)



HELP! Per i banchetti che abbiamo in programma abbiamo bisogno di qualche ora del vostro tempo! 

TESSERAMENTO 2014 Da sabato 14 dicembre saranno pronte tutte le tessere. Sarà possibile ritirarle in sezione o in tutti i banchetti che faremo


A presto vi aspetto!


Daniele Fancello

sabato 7 dicembre 2013

12 dicembre il giorno delle stragi

12 dicembre
Il giorno delle stragi



Il 12 dicembre del 1969, alle ore 16,37 scoppiava una bomba presso la Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana a Milano: 16 i morti, 87 i feriti. Altre tre bombe esplodevano a Roma, ed una veniva disinnescata a Milano. E’ l’inizio della strategia della tensione che ha visto in un anno 145 attentati funzionali a creare un clima di paura, repressione, sospetto, e persecuzione di ogni forma di dissenso: politico, civile e sindacale. Tre giorni dopo, la diciassettesima vittima innocente di Piazza Fontana, in un clima da caccia alle streghe, sarà il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli che volerà fuori da una finestra al 4° piano della Questura di Milano durante un interrogatorio. Il disegno è chiaro: fermare nel sangue una feconda stagione di lotte e di cambiamento civile. Altre stragi seguiranno in altre piazze (Brescia), nelle stazioni e sui treni (Italicus, Bologna, San Benedetto Val di Sambro). Stragi di stato le chiameranno, prodotto di una visione terrorista, fascista e mafiosa della società, che aveva dato il suo saluto alla neonata Repubblica Italiana a partire dalla strage di contadini a Portella della Ginestra, in Sicilia, nel 1947.

Il 12 dicembre, una data che sembra così lontana, ma che rimane di attualità tremenda in una società dove nuovi problemi, e vecchi pericoli si riaffacciano. Se lo stragismo politico e mafioso sembrano appartenere al passato, non per questo non si continua a morire innocenti a causa di una società gerarchica, corrotta e avida solo di profitto e potere. Si muore in fabbrica per un lavoro precario, pericoloso, sottopagato … negato. Si muore davanti alle coste italiane in cerca di un futuro migliore, in fuga da guerre e miserie. In fuga da guerre che si chiamano missioni di pace.  Si muore a casa, ammazzati dal coniuge, o in galera, vittime di un sistema penitenziario che lascia ben poco spazio alla “redenzione”. Si muore per una pioggia torrenziale o una calamità in un territorio saccheggiato dagli sciacalli della politica e dell’economia. Muore di freddo nelle strade chi non ha più casa e lavoro. Si muore di razzismo per squadracce e imbonitori televisivi che prosperano in un mondo dove violenza e profitto si fanno legge.

Il 12 dicembre parla di una società che fa dell’ingiustizia il suo orizzonte stragistico quotidiano, in cui si rubano futuro e speranze, si tolgono dignità e lavoro, si fa della menzogna una verità ufficiale e dell’oblio il filo della memoria spezzato per il mantenimento del sistema di potere.


Il 12 dicembre 2013, alle 18,30 presso l’atrio del Comune di Jesi


… per mettere fiori alla lapide delle vittime dello stragismo, per dire parole in loro onore. Ci ritroveremo per riaffermare e denunciare quanto detto, per non rassegnarci alla violenza, riannodare i fili della memoria, rafforzare reti sociali e solidali e continuare a costruire dal basso una società più giusta per chi non ha un lavoro, una casa, una libertà. Aderiscono: Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri”, Jesi; ANPI, Jesi; Arci Jesi e Fabriano, SpaziOstello, Jesi; Associazione Italia Cuba, Senigallia; Antigone Marche; Casa delle Donne, Jesi; Casa delle Culture, Jesi;  Libera contro le Mafie, Jesi.

domenica 1 dicembre 2013

Report direttivo 29 novembre 2013 e prossimi appuntamenti

Ciao a tutti!

venerdi scorso come sapete si è svolto il direttivo della nostra sezione. Abbiamo fissato alcuni dei prossimi appuntamenti:

14 dicembre 2013: composizione sacchettini di Vischio presso la nostra sede (mattino e pomeriggio seconda delle disponibilità!)
18 dicembre 2013 dalle 9-12  Corso Matteotti banchetto per distribuzione vischio e tesseramento 2014
21 dicembre 10-13 e 17- 20 mercato coperto (davanti al Mercantini) Mercatini di Natale
22 dicembre 201317-20  mercato coperto Mercatini di Natale

Abbiamo inoltre individuato tre possibili date per organizzare l'incontro con Alexian Spinelli sui Partigiani Roma che sono il 18 gennaio o il 22 o il 29. Ora valuteremo le disponibilità del teatro Moriconi.

Per il cd "la resistenza non è mai finita" dobbiamo fare a casa dei partigiani Serrani Giacomo e Ascani Remo le ultime due interviste. Poi giovedi 5 dicembre registreremo gli interventi di Arianna e Manuel che sono i due giovani che abbiamo scelto come eredi dei partigiani e a cui vogliamo simbolicamente passare il testimone!

HELP! Per i banchetti che abbiamo in programma abbiamo bisogno di qualche ora del vostro tempo! 

TESSERAMENTO 2014 Da sabato 14 dicembre saranno pronte tutte le tessere. Sarà possibile ritirarle in sezione o in tutti i banchetti che faremo. 

Infine vi invito a partecipare all'iniziativa dell'Istituto Gramsci Marche che trovate in allegato.

Buona settimana a tutti

Daniele Fancello