Comunicato stampa
L’articolo 1 della Costituzione Italiana
dice che l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, eppure da
diversi anni , non facciamo altro che sentir parlare di crisi economica e
contare i posti di lavoro perduti.
La crisi ha pesantemente colpito anche la
nostra realtà, con ripercussioni sul piano economico delle famiglie, ma
soprattutto su quello sociale e solidale.
In questo contesto di crisi è
indispensabile il ruolo oltre che dei sindacati, delle Istituzioni e della politica,
che però non si possono limitare solo a elargire sussidi, ovviamente
essenziali, alle famiglie rimaste senza reddito, ma devono imporsi verso gli
imprenditori che ormai, in tutta evidenza, hanno cuore solo i propri business.
Non è tollerabile veder chiudere una dopo
l’altra le aziende del nostro territorio, lasciando migliaia di persone a casa
e, allo stesso tempo, gli stessi imprenditori delocalizzare la produzione e,
come beffa finale, contendersi le quote di Banca Marche.
L’ultima azienda in crisi, in ordine di
tempo, di cui in questi giorni si sta parlando è la Meccanica generale di San
Paolo di Jesi, per la quale sarebbero previsti degli “esuberi”
La sezione ANPI di Jesi esprime solidarietà
a tutti i lavoratori coinvolti e auspica che l’azienda riveda la decisione di
procedere ai licenziamenti, trovando soluzioni diverse per salvaguardare
l’occupazione, essenziale in questo difficilissimo momento storico.
Il Presidente ANPI Sezione di Jesi
Daniele Fancello
Jesi 25/07/2013