come deciso nelle scorse riunioni, abbiamo scritto una lettera indirizzata al Sindaco e per conoscenza anche ai partiti, ai gruppi consiliari e ai Sindacati, per chiedere la convocazione del Comitato per la Difesa delle Istituzioni Democratiche e procedere all'organizzazione, tutti insieme, delle celebrazioni del 25 Aprile. Ribadiamo l'importanza che la manifestazione del 25 Aprile deve essere il più possibile partecipata, quindi dobbiamo unire le forze il più possibile.Vi invitiamo inoltre a visitare la mostra sulla Palestina organizzata dall'Associazione Ya basta e a farmi sapere se vi interessa acquistare a un prezzo scontato i biglietti per lo spettacolo che metterà in scena il "Calamandrei" il prossimo 20 Aprile.
Un caro saluto a tutti
Daniele
Il Centro Studi Piero Calamandrei di Jesi, in collaborazione con il Circolo di cultura politica Sandro Pertini e il Centro studi mazziniano Ugo La Malfa, metterࠩn scena la pi裥 teatrale "L'ESTATE DI SAN MARTINO DEL '14" di Stefano Cerioni, per la regia di Gianfranco Frelli.
Capire i motivi per cui la storia si 蠦atta come la conosciamo non 蠦acile. Stefano Cerioni,l'autore, con "lEstate di San Martino del14", tenta un esperimento addirittura azzardato: spiegare come i personaggi che hanno preso le decisioni per farla hanno costruito il loro tempo. Benito Mussolini (protagonista della pi裥 teatrale), l11 novembre del 1914 da poco non era pi il direttore dellAvanti, testata di riferimento del Partito Socialista, e stava per assumere la direzione del 'Popolo dItalia': voleva schierare la propria parte tra le fazioni interventiste. LItalia era ancora indecisa, il governo nicchiava: loccasione di prendere posto tra le nazioni dEuropa faceva gola a tutti, Re e Primi ministri, anche se la stragrande maggioranza del Paese tendeva la mano alla pace, fondando le proprie ragioni nella lunga tradizione cattolica e socialista. Filippo Tommaso Marinetti (l'altro protagonista), propugnava lentrata in guerra e predicava da sempre la 'guerra sola igiene del mondo'. Una posizione decisamente antitetica a quella di Mussolini di cui lex direttore doveva per forza tener conto, essendo entrato da poco nelle fila di coloro che, dellintervento, avevano fatto la bandiera fin dal primo agosto. La sua posizione, peroveva essere traballante e poco sicura: i finanziatori del nuovo giornale, sostenitori dellazione, non potevano fidarsi completamente. Solo qualche mese prima (giugno del 14) aveva sostenuto dalle colonne dellAvanti i moti popolari de la settimana rossa, spaventando un po tutti coi suoi toni notoriamente accesi e giornalisticamente assai bellicosi. Era lepoca dellanarchismo spavaldo, dei proclami e degli editti, in Italia come allestero. La guerra appena scoppiata aveva momentaneamente messo a tacere le voci e la Nazione doveva agire. Come fidarsi, peri un rivoluzionario che voleva passare dalla parte del governo? Lo spettacolo ci illustra come questi due personaggi, dotati entrambi di un forte temperamento e di un carattere dominante, conciliarono le tendenze politiche influenzandosi reciprocamente e creando (forse involontariamente) un mostro che sarebbe sfuggito loro di mano, causando dolori e profonde ferite ancora oggi non interamente rimarginate.
Centro Studi P.Calamandrei
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